Il possesso di una carta di credito o di una carta prepagata Sisal risulta particolarmente comodo. Questa carta offre un metodo di pagamento sicuro, semplice e molto comodo, che pian piano sta soppiantando l’utilizzo del classico denaro in contanti. Ci sono infatti degli aspetti negativi che sono legati all’uso e alla gestione delle carte di credito e delle carte prepagate. Il costo di una carta di credito può cambiare in base alla sua tipologia, alle sue caratteristiche e alla banca che l’ha emessa. Uno di questi costi è il pagamento dell’imposta di bollo.
Imposta di bollo su una carta di credito o prepagata: cos’è e a quanto ammonta
L’imposta di pollo è una cifra addebitata ad una carta di credito o ad una carta prepagata, in base ai movimenti che si effettuano, la quale deve essere versata al Fisco. È una tassa che può essere a carico della banca oppure direttamente del cliente. Il suo importo può variare in base al numero delle transazioni che si effettuano con la propria carta di credito o prepagata. Se l’estratto conto mensile della propria carta è superiore a 77,47 euro, alcuni Istituti bancari fanno pagare l’imposta di bollo di 2€. Il pagamento dipende dalla banca e può capitare che alcuni creditori non facciano pagare alcuna tassa, sebbene sia abbastanza raro al giorno d’oggi.
Se con le carte di credito che con quelle prepagate invece non si effettuano transazioni superiori a 77,47€, allora non è prevista alcuna tassa da pagare. Talvolta l’imposta di bollo non viene inserita all’interno del proprio estratto conto, dato che si tratta di una spesa obbligatoria. Il valore del bollo non cambia per tutte le tipologie di carte di credito e delle carte prepagate che oggi si possono trovare sul mercato economico. Il bollo non è infatti connesso alle condizioni del contratto, ma si tratta di una tassa decisa e stabilita dallo Stato.
Come si paga l’imposta di bollo su una carta di credito o prepagata
L’imposta di bollo sulle carte di credito e su quelle prepagate viene pagata direttamente dal cliente, e solo raramente dalla banca. È un’imposta pari a 2 € ed è dovuta solo se si effettuano transazioni superiori a 77,47€. Alcune banche addebitano 2€ ogni mese per una spesa maggiore di 77,47€. In un anno, il pagamento complessivo sarà quindi di 24€, a cui occorre sommare anche i costi di gestione previsti in base all’istituto di credito che ha emesso la carta.
Le carte prepagate non sono invece connesse ad alcuna banca, ma sono dotate di un codice IBAN, dato che funzionano come un conto corrente. Per le carte prepagate, l’imposta di bollo invece non è prevista, salvo alcune eccezioni. Con la PostePay non si paga nulla, mentre la Postepay Evolution prevede una tassa periodica. Tramite questa carta è possibile anche effettuare i bonifici, prelevare denaro in contanti e ricevere degli accrediti. Le carte prepagate sono diverse tra loro e occorre accertarsi di leggere con attenzione tutte le condizioni economiche per sapere se esistono tasse da pagare oppure no.
Chi riceve i soldi delle imposte di bollo?
I soldi che vengono prelevati dalle carte di credito e dalle carte prepagate attraverso l’imposta di bollo vanno tutte alle casse del Fisco, sia che siano versate direttamente dall’utente della carta di credito o prepagata che dalla banca. L’ente di riscossione di questo denaro è quindi l’Agenzia delle Entrate.
Il pagamento dell’imposta di bollo su una carta di credito prepagata non ha a che fare con le condizioni del contratto di stipula della carta, ma è previsto da una legge statale ed è quindi obbligatorio in tutti i casi e per tutte le carte, come citato dalla legge numero 71 del 2013. È importante informarsi presso la banca o l’istituto di credito che eroga carte di credito prepagate al fine di accertarsi se l’imposta di bollo è compresa o meno nelle spese di gestione della carta.